MOZIONE “RIVOLUZIONE LIBERALE”
redatta con il contributo ideologico programmatico del Partito Liberale Italiano di Terra di Bari
collegata alla lista dei delegati provinciali del PLI di Bari al XXXII° Congresso Nazionale del PLI.
L’Assemblea Provinciale del Partito Liberale Italiano di Bari, riunita il 22 luglio 2022 alle ore 18 presso la sede della Sezione del PLI di Bari in Bari alla Via Sparano n. 82 – giusto convocazione via email del 03 luglio 2022 – per eleggere i delegati al XXXII° Congresso Nazionale del PLI, ascoltata l’illustrazione del Presidente dell’Assemblea, Dott. Salvatore Negro, della presente MOZIONE “RIVOLUZIONE LIBERALE“, dopo ampio dibattito la approva e la integra con il proprio contributo ideale e programmatico come di seguito.
Il PLI si appresta a celebrare, in occasione del 32°Congresso Nazionale, il centenario dalla sua fondazione.
Il momento politico, come cento anni fa, in cui si preparava l’avvento del Fascismo e la messa fuori legge di tutti gli altri partiti, appare molto grave.
Una nuova guerra lanciata dal dittatore russo Putin sul territorio europeo, un’inflazione galoppante ed una connessa crisi economica, oltre alla debolezza di una classe politica del tutto inadeguata nonché alla improvvisa grave irreversibile crisi del governo nazionale in carica intervenuta in queste ore, impongono un ritorno del PLI sulla scena con un ruolo da protagonista.
Quando la libertà economica, la concorrenza, il progresso scientifico, la cultura ed, in sintesi, la libertà stessa nella sua accezione più completa entrano in crisi, i liberali hanno il dovere di fare la loro parte, offrendo il patrimonio culturale, politico e morale delle loro idee ed offrendo al Paese l’opportunità di un rinnovato entusiasmo, proponendo una classe dirigente giovane, sana e politicamente motivata.
Con questi impegni primari assunti solennemente verso il Paese, i liberali italiani si apprestano a celebrare il loro 32° Congresso Nazionale che coinciderà con il centenario dalla sua fondazione.
L’Assemblea afferma, inoltre, la propria soddisfazione per i brillanti risultati fin qui conseguiti dal PLI della provincia di Bari nel corso della Campagna di Iscrizioni al Partito – in prosieguo – ed in particolare per aver individuato ed esteso, tra gli iscritti, la presenza di nuovi, attivi, capaci e dinamici riferimenti umani e professionali anche al di fuori della provincia territoriale di propria competenza; tali risultati si sono concretizzati grazie all’impegno e all’impulso dei dirigenti baresi del Partito nonché in virtù della dedizione e dell’azione proficua, profusa da coloro i quali, come semplici iscritti, si sono attivati con convinzione ed in mero spirito di servizio e di collaborazione per il rilancio del Partito Liberale Italiano nella propria provincia e nella regione Puglia.
L’Assemblea degli iscritti della provincia di Bari, giusto il vigente Statuto Nazionale del Partito, fatta propria la Mozione “Rivoluzione Liberale” così come illustrata dal Presidente dell’Assemblea, Dott. Salvatore Negro, propone di estendere tale documento come “conventio ad includendum” aperto al contributo ed alla collaborazione in particolare di tutte le altre forze e movimenti liberali presenti e sparsi lungo l’intero territorio pugliese nei rispettivi livelli di responsabilità, senza discriminazioni ed oligarchie, avendo come punto di riferimento la scelta liberale come metodo e come merito; una scelta che dovrà coinvolgere e non escludere, diretta al rilancio ed al consolidamento di un Partito unito e impegnato in azioni concrete, nel rispetto delle diversità, nel rifiuto dei retaggi e delle insofferenze, nella volontà di essere protagonisti di una battaglia politica che, basandosi sulle esperienze del passato, riporti, nella provincia di Bari e in Puglia, il Partito in consonanza con la società reale e, nel rigetto di schematismi e nominalismi, lo proietti all’esterno facendo leva su di un più acceso e battagliero patriottismo di Partito e sul recupero dello spirito d’appartenenza e dell’orgoglio del rischio qualificato, che si corre allorquando si combatte sulle frontiere delle nuove libertà.
L’Assemblea provinciale del PLI di Bari auspica che il XXXII° prossimo Congresso Nazionale del Partito Liberale Italiano getterà le basi per stabilire una rinnovata classe dirigente, per sancire un programma politico concreto prodotto dalla forza creatrice di un sistema di uomini e donne che agiscono insieme per raggiungere gli obiettivi in cui credono.
I Delegati provinciali di Bari al Congresso non mancheranno di offrire il proprio unanime e costruttivo contributo, etico e programmatico, in tal senso.
La forma – partito
Per quanto riguarda la forma – partito che i liberali baresi del PLI, in consonanza della presente Mozione, auspicano che verrà considerata e accolta dal prossimo XXXII° Congresso Nazionale acchè il PLI – anche a livello centrale – possa rilanciarsi, si ritiene che la rinnovata dirigenza espressa dal Congresso dovrà impegnarsi di concerto alla dirigenza territoriale pugliese:
1.a favorire, nel rispetto dei ruoli, lo sviluppo dei terminali periferici del Partito, a partire da quelli regionali;
2.a ricercare i liberali di “spirito” ovvero senza tessera del Partito attraverso il contatto continuo con il mondo della cultura, della produzione, della professione, delle categorie, utilizzando un apparato snello ed agile, pronto a recepire i segnali di cambiamento che gli devono essere trasmessi da una rete di strutture di supporto, quali circoli culturali, cooperative, comitati ed associazioni di difesa del cittadino, esterne al Partito ma di area e cultura liberali;
3.ad evitare che il Partito risulti incomprensibile per il cittadino, e quindi operare per un rilancio culturale, intellettuale e politico non disgiunto da un pragmatismo necessario per affrontare i problemi grandi e piccoli della società, dando ad essi soluzioni coerenti, precise e chiare.
Solo operando in questa forma il Partito potrà, da un lato, liberare le aspirazioni della società elevandole a dignità di proposta politica, dall’altro riimmergersi nella società evitando l’isolamento e salvaguardando la propria autonomia.
Il progetto politico
Per quanto riguarda il progetto politico, premesso che:
1.si dovranno gettare le basi perché il PLI, locale e nazionale, colmi il distacco tra società civile e società politica, portando in esse un diverso rapporto tutto da creare insieme alle altre forze democratiche liberali, riformiste, meridionaliste, europeiste e cristiane, per trasferire la propria identità nella società civile di quel glorioso valore aggiunto, già costituito nel corso della storia dalle grandi battaglie di libertà, di difesa del cittadino e di salvaguardia dei nuovi diritti civili;
2.se è vero che “tratti di liberalismo” si vanno diffondendo in altri partiti e movimenti, è pur vero che non pochi tra questi vi rimangono quali corpi ambigui ed in certi casi addirittura estranei. Occorre dunque vigilare ed intervenire acchè non si permetta a tali forze di disegnare e di proporre ai cittadini una visione liberale della società e dello Stato che, se escludesse il PLI, non sarebbe autentica ed integrale.
3.si pone per il liberalismo italiano l’esigenza, imposta dall’occasione storica e confusa attuale, pena l’esclusione definitiva dal gioco politico che conta, di elaborare una strategia, di darsi un progetto politico di grande respiro. Il liberalismo italiano deve innanzi tutto ritrovare la fede in se stesso, nelle sue possibilità di incidere nella storia dei prossimi anni, convincersi di avere un importante ruolo da svolgere : quello di elemento mobilitante di un nuovo risorgimento del Paese. L’affermazione del sistema liberal democratico deve essere la sfida in cui particolarmente il PLI, allo stato quantitativamente piccolo ma qualitativamente forte di una grande tradizione e di contenuti culturali, deve sentirsi impegnato per indicare alla società italiana in crisi – nonché a tutte le altre forze liberali già riunite e prossime a federarsi – le nuove mete ponendosi alla guida di un progetto politico che diventi punto di riferimento per l’opinione pubblica fluttuante alla ricerca di una forte leadership;
4.in funzione di tanto, gli Organi nazionali e territoriali del PLI, in vista delle prossime elezioni politiche, dovranno ancor meglio organizzarsi al proprio interno per proseguire nell’azione di reclutamento – e di un coordinamento di esclusiva competenza degli Organi di Partito locali nel rispetto dei ruoli e dell’autonomia – di tutte quelle forze liberali tuttora sparse lungo l’intero territorio nazionale e regionale acchè il PLI diventi la casa dei liberali italiani;
L’Assemblea ritiene che il PLI deve:
a)ribadire la propria convinzione che solo un’Europa unita può portare un valido contributo alla pace ed allo sviluppo politico, economico, sociale e civile dei popoli europei;
b)chiedere maggiore presenza dello Stato nelle regole del gioco, che non ci sono o se ci sono non sono garantite, e minor presenza dello Stato nel mondo della produzione e delle scelte individuali, ristabilendo, così, il corretto equilibrio tra le esigenze dello sviluppo dell’economia di mercato e la presenza dello Stato nei suoi compiti istituzionali quali la scuola, la sanità, la giustizia, la effettiva equità impositiva, nella convinzione che una eccessiva pressione fiscale, fiaccando lo slancio imprenditoriale e professionale dei cittadini, è fatto antisociale tra i peggiori;
d)riscoprire lo “Stato di Diritto” perché soltanto se lo Stato riconquista la sua funzione politica si può espandere l’area del privato secondo le leggi dell’uguaglianza delle opportunità di partenza, e della diversificazione dei punti di arrivo sulla base del merito di ognuno, pur nella salvaguardia dei più deboli con corrette iniziative a favore delle categorie meno difese, e ciò per affermare i principi della giustizia;
e)aprire il proprio orizzonte alla vita civile, alla società che cambia, alle nuove libertà che si vanno delineando e che hanno bisogno di nuovi spazi e di salvaguardia, quali la libertà dal degrado ambientale, dall’arroganza del potere politico e amministrativo, da un sistema sanitario inadeguato, dalla ingiustizia di una giustizia non giusta, dalla violenza singola ed organizzata, dalla sudditanza al consumismo deteriore ed al “bisogno del non bisogno”;
f)essere punto di riferimento di quanti credono nella propria professionalità e nel proprio lavoro, e vogliono una società aperta nella quale valga il merito e non il privilegio, la produzione e non la rendita; i giovani, i professionisti, le categorie e i ceti emergenti non rivendicano soluzioni corporative ma titoli liberali di presenza qualificata nella società; ed il PLI a questi deve rispondere affermando il diritto di ciascuno ad essere artefice del proprio destino.
L’Assemblea afferma che nessun altro è in grado di assumere questa funzione di avanguardia che spetta al Partito Liberale Italiano, la funzione di impegnarsi sui temi in cui la società è meno libera, la funzione di schierarsi sempre dalla parte del cittadino che ha ragione e vede questa sua ragione violata dalla prepotenza e dalla ingiustizia.
Bari, 22 luglio 2022.