Il Partito Liberale Italiano, come già annunciato, a causa in particolare della restrittiva vigente legge elettorale – che, si ribadisce, va con urgenza riformata – non partecipa con liste proprie alle elezioni del 25 settembre p.v.
Tuttavia il PLI sente di essere chiamato a contribuire alla costituzione di quante più efficaci condizioni possibili per realizzare una maggiore ed incisiva presenza liberale nel quadro degli schieramenti politici nazionali, tesa al rafforzamento dell’area democratica nell’interesse del Paese.
Dunque, per le imminenti elezioni del 25 settembre p.v., il PLI ha stabilito di voler essere in ogni caso attivamente presente nel vivo della vicenda elettorale per assumere il ruolo di “Grande Elettore Nazionale”, cioè di soggetto politico di apporto e di supporto programmatico, nonché di sostegno elettorale, da rivolgere, in particolare, a quei partiti e candidati di riconosciuta tradizione liberale, in specie portatori di un indirizzo di centralità, dotati di una forte base culturale e di una maturata esperienza di governo.
Questo indirizzo di centralità, che richiama il liberalismo quale più valido filone della storia d’Italia, è l’unico che può evitare la spaccatura del Paese in più fronti confusionari e contrapposti, con la funesta prospettiva di maggiori incalzanti conflitti – anche in un’ottica di eventuali graduali atti di violenza – che potrebbero rivelarsi già all’indomani delle elezioni, mettendo così a repentaglio l’ordine democratico in Italia; tale indirizzo di centralità, inoltre, ristabilendo compattezza e operosità nelle maggioranze parlamentari e nei governi di domani, potrà affrontare speditamente i molti problemi di crescita morale, civile, sociale ed economica che l’Italia ha necessità di superare.
Per realizzare un tale indirizzo a vantaggio del Paese, il PLI ha scelto di contribuire a rinvigorire il posizionamento centrista dei partiti presenti nella coalizione di centro destra che è, allo stato, più significativamente sbilanciata a destra.
E per il PLI, geloso custode della propria identità di liberali popolari non elitari, garantisti non permissivisti, liberisti ma non monopolisti, appassionati meridionalisti e convinti atlantisti ed europeisti nonché garante di leicità ed espressione delle domande di sicurezza, di progresso e di libertà civili che salgono dalla società, l’opzione di collaborare in specie con Forza Italia si è rivelata adeguata.

L’intento, adesso, è quello di far convergere sulle comuni proposte liberali del PLI e di Forza Italia l’attenzione dell’opinione pubblica e dei gruppi associati ma soprattutto il sostegno degli elettori; infatti, tale essenziale intesa programmatica ed elettorale del PLI con Forza Italia è imprescindibile per tentare di stabilire con maggiore possibilità di successo, a vantaggio del Paese, una auspicabile attiva ed efficace presenza liberale nella società italiana, in specie a tutela dei diritti dei tanti, tantissimi cittadini che praticano, non nella vita pubblica ma in quella civile, professionale e privata, i più sani principi del liberalismo di Einaudi, del quale il PLI è alfiere e portatore, e della straordinaria tradizione Degasperiana, della quale Forza Italia è erede e buon interprete.
Il PLI, nel corso di frequenti incontri e contatti che giorno per giorno si susseguono nel Paese con gli elettori, ha avvertito che l’attuale crisi italiana è fondamentalmente una crisi di fiducia.
Infatti, emerge, purtroppo, che il cittadino ha perduto la fiducia nelle Istituzioni democratiche e nei pubblici poteri ed in particolare il ceto medio – ormai divenuto facile bersaglio tassabile e sfruttabile a piacere – costituito nel nostro Paese dalla stragrande maggioranza di quanti lavorano, producono e risparmiano, è smarrito, confuso, basito, silente: non si espone, tende a non partecipare e ad astenersi dal voto, è diffidente e perfino impaurito.
E’ la mancanza di tale fiducia che determina il marasma attuale.
Occorre, quindi, ridare al cittadino fiducia e certezze. Non con le parole, ma con atteggiamenti ed atti politici, legislativi ed amministrativi che traducono le affermazioni di principio nella concretezza della realtà quotidiana.
Con i liberali la via della libertà, del progresso economico e sociale e della civile convivenza, come la storia d’Italia, dell’Europa e del mondo occidentale insegnano, è sempre aperta.
E a proposito di Europa, infine, la risposta liberale in tema di politica estera.
I liberali deplorano fortemente ” l’azione militare russa ” – che più propriamente è una vera propria invasione armata dei russi – tuttora in corso in Ucraina e confermano tutta la loro solidarietà al popolo ucraino, incoraggiandolo a resistere.
A causa di tale assedio, persecuzione ed oppressione, il discorso sull’Europa, dunque, si fa mondiale; la politica estera del nostro Paese deve essere fondamentalmente europea, perché lo esigono la pace e sicurezza. Il mondo si avvia a equilibri pluri – popolari e perciò instabili. Solo un’Europa forte e compatta, capace di riunire i suoi Stati membri in una federazione da istituirsi, cioè negli Stati Uniti d’Europa – per la realizzazione dei quali il PLI è fautore non dell’ultim’ora – può garantire la pace e la sicurezza dei suoi stessi Stati membri, e stabilizzare, fra America e Russia, l’equilibrio, che significa libertà per l’Europa stessa, per l’Africa mediterranea e nera, per il vicino Oriente.
Perché l’Europa si faccia, perché la libertà sia difesa nella pace e nella sicurezza occorre altresì stringere l’alleanza atlantica. Occorre più che mai. Non è – come pensa certa sinistra – un “ombrello a consumazione”. E’ un istituto realizzatore di lavori di sicurezza e di equilibrio, e quindi di distensione, che sono anche nell’interesse reale del blocco russo.
Distensione, fra Stati e all’interno delle nazioni oppresse, non sono pensabili se l’Europa – senza NATO, senza UE – si riducesse ad una accozzaglia di Stati senza sicurezza di sé, senza più forma intima di crescita perché privi di un modello ideale dalla taglia globale del mondo di oggi.
Anche per tale comune visione liberale dell’Europa, il PLI non si sottrae a battersi per Forza Italia in questa campagna elettorale.
Perciò domandiamo agli Italiani di usare bene il loro voto, la loro facoltà di scegliere.
Conosciamo e comprendiamo le delusioni, le paure, le rabbie.
Bisogna vincerle in quanto sono motivi passionali e irrazionali.
La politica liberale tiene la sinistra – non gl’Italiani che la votano, nostri fratelli – isolata a macerare gradualmente nel bagno liberatore di uno Stato e di una società aperta. La svuota, portando pace, lavoro, collaborazione.
Per queste cose, sin qui esposte solo in parte, il Partito Liberale Italiano ha deciso di mobilitarsi come “Grande Elettore Nazionale” dei candidati alla Camera e al Senato di Forza Italia.
Invitiamo altrettanto gli elettori, anche singoli, a mobilitarsi per incrementare nuovi centri di mobilitazione utili al medesimo sostegno.
Il tempo è buono, l’azione sia intensa. Che prevalga, amiche e amici, la volontà comune di bene e di libertà, di chiarezza e di vittoria.
Buon voto a tutti.
Giancarlo Ragone, Segretario Provinciale del PLI di Bari e della Bat, Presidente dell’Associazione Società Aperta – I Liberali.
