
I liberali pugliesi, commossi, ricordano con amara nostalgia in questo giorno, a dieci anni dalla sua scomparsa, l’On. Renato Altissimo, già Segretario Nazionale del Partito Liberale Italiano, già Ministro all’Industria, Commercio e Artigianato e per tre volte già Ministro della Sanità.
Renato Altissimo, malagodiano doc e grande amico del Presidente della Repubblica, Francesco Cossiga, fu sincero amico dei liberali pugliesi, verso i quali, nel corso della sua Segreteria dal 1986 al 1993, mostrò attenzione, disponibilità ed apprezzamento.

Renato Altissimo rimase anche lui vittima di quel colpo di Stato che caratterizzò la vicenda giudiziaria di Mani Pulite.
Come ebbe a scrivere bene Francesco Damato, Altissimo rimase convinto sino alla morte, avvenuta nel Policlinico Gemelli di Roma, di essere rimasto vittima di una vicenda giudiziaria solo di nome, al pari degli altri leader dei partiti di governo dell’epoca di Mani Pulite, come si chiamò l’indagine esplosa a Milano sul finanziamento illegale della politica e sui reati di corruzione, ricettazione e concussione, abitualmente contestati dai pubblici ministeri a monte o a valle delle tangenti ai partiti.
Altissimo soleva chiamare colpo di Stato quella vicenda giudiziaria, scrivendone in un libro di memorie intitolato : “L’inganno di Tangentopoli”, dichiaratamente destinato, più ancora che al pubblico, ai suoi nipoti. Dei quali egli temeva un giudizio condizionato dai racconti solo dei vincitori della partita politica giocatasi dietro, sopra, sotto e nelle indagini, o nei processi in tribunale.
Data la generale, e unanimemente riconosciuta, diffusione del fenomeno del finanziamento illegale dei partiti, provocato secondo lui dalle dimensioni ipocritamente modeste degli stanziamenti pubblici, almeno rispetto alla spese arcinote delle forze politiche e delle rispettive correnti, Altissimo trovò unidirezionale il percorso delle inchieste giudiziarie. Che secondo lui avrebbero dovuto sfociare, per coerenza, in una generale incriminazione del sistema politico come associazione a delinquere. Cosa alla quale invece i magistrati si guardarono bene dall’approdare, selezionando le parti e gli uomini da colpire.
R.I.P. Renato, resterai per sempre un punto di riferimento per il pensiero liberale.
Giancarlo Ragone, Presidente Regionale del PLI pugliese, componente la Direzione Nazionale del PLI.