Il PLI, con molto rammarico, non partecipa con proprie liste alle elezioni politiche del 25 settembre p.v.; ciò a causa, in particolare, della restrittiva e farraginosa vigente legge elettorale che, in concreto, ostacola a tutt’oggi tale partecipazione a tutti quei movimenti e partiti che – come è nel caso del PLI – non sono rappresentati in Parlamento.
Tale sistema elettorale – già decretato col n. 361 dal Presidente della Repubblica il 20 marzo 1957 – tuttavia consente la possibilità di poter partecipare alle elezioni a quei movimenti e partiti non rappresentati in Parlamento a condizione che questi raccolgano BEN 36mila firme da presentare insieme ai documenti per le liste, pena l’esclusione dalla competizione elettorale.
A stabilirlo, infatti, sono le norme che regolano le procedure elettorali e che sono state riviste alla luce della modifica costituzionale che ha ridotto il numero dei Parlamentari, portandolo a 600 e costringendo ad una revisione dei collegi plurinominali definiti nella vigente legge capestro elettorale.
Per i partiti, invece, rappresentati in Parlamento, tutto fila liscio e senza alcun problema; infatti, nel decreto Elezioni, varato dal Governo il 5 maggio scorso, furono previste delle esenzioni riservate esclusivamente a tali partiti, tanto è vero che l’articolo 6 bis del provvedimento stabilisce che possono presentare le liste senza raccogliere le firme «i partiti o gruppi politici costituiti in gruppo parlamentare in almeno una delle due Camere al 31 dicembre 2021», dunque Pd, Lega, Fratelli d’Italia, Forza Italia, M5s, Liberi e Uguali, Italia Viva e Coraggio Italia. Un esonero ovvero un privilegio che riguarda anche chi ha «presentato candidature con proprio contrassegno alle ultime elezioni della Camera dei deputati o alle ultime elezioni dei membri del Parlamento europeo spettanti all’Italia in almeno due terzi delle circoscrizioni e abbiano ottenuto almeno un seggio assegnato in ragione proporzionale o abbiano concorso alla determinazione della cifra elettorale nazionale di coalizione avendo conseguito, sul piano nazionale, un numero di voti validi superiore all’1 per cento del totale». È il caso, ad esempio, di +Europa, Centro democratico, Noi con l’Italia.
Dunque il PLI, alla stregua di altri non pochi movimenti e partiti non rappresentati da deputati e senatori, per concorrere alle elezioni avrebbe dovuto impegnarsi a raccogliere, come impone la legge, obbligatoriamente e in meno di due settimane, 36mila firme di cittadini sottoscrittori, alla presenza di un pubblico ufficiale incaricato di attestarne l’autenticità.
Tale prospettiva – una vera e propria estenuante corsa contro il tempo peraltro da doversi realizzare in piena estate e durante una allertata eccezionale rapida e vasta diffusione del Covid – ha così ragionevolmente demotivato e scoraggiato il PLI che, in conclusione, per quanto già dotato di programma e candidati, dopo aver superato legittimamente il deposito del proprio simbolo, suo malgrado ha dovuto rinunciare a presentare le proprie liste.
Questa recente diretta esperienza ci ha profondamente convinti che qualcosa debba cambiare per evitare che la crisi del sistema politico italiano diventi irrimediabile.
La vigente legge elettorale per il rinnovo della Camera e del Senato va urgentemente riformata.
Perchè col sistema elettorale attuale:
1. il voto dei cittadini in veste di elettori conta come il due a briscola, cioè nulla, perchè i candidati sono scelti esclusivamente dalle segreterie nazionali ovvero dai capoccioni dei partiti che – incuranti delle esigenze e delle istanze territoriali – decidono e impongono dall’alto agli elettori la stragrande maggioranza dei collegi elettorali, dati scontatamente come sicuri e blindati, dove candidarli per farli eleggere;
2. la possibilità di cinici e spregiudicati ribaltoni per mano dei partiti e di cambi di casacca degli eletti al Parlamento è maggiormente favorita.
Allora riappropriamoci del voto!
Il PLI vuole affrontare tale cruciale questione per il domani del nostro Paese,
che vuole più libero, più civile e più moderno.
Il PLI vuole battersi per CAMBIARE in tale ambito qualcosa che consenta al nostro Paese di avere un futuro di piena libertà e di compiuta democrazia; c’impegniamo a sollecitare, per tale cambiamento, tutte le forze politiche con determinate e tenaci azioni di pressing da avviare nel corso della prossima legislatura parlamentare, e proporremo soluzioni possibili e praticabili per una nuova legge elettorale che non sia frutto dell’elaborazione astratta e spesso asettica di certa ingegneria politica, ma che possa corrispondere ai desideri e soprattutto alla DECISIONE degli elettori Italiani.
Urge una riforma che garantisca maggiori possibilità di accesso alle elezioni a tutti i partiti.
La questione vera riguarda l’ampiezza dell’influenza delle regole elettorali e delle istituzioni sulla vita politica.
Gli studiosi sono divisi tra chi crede molto e chi crede meno nella forza propria delle leggi elettorali e delle istituzioni: ma chi più e chi meno oggi nessuno nega l’influenza del sistema elettorale sulla vita e sul funzionamento delle istituzioni e dei partiti.
Cambiando le regole del gioco cambieranno anche i comportamenti dei giocatori, non vi pare?
Allora, se siamo d’accordo, battetevi con noi per rendere convenienti i comportamenti virtuosi dei giocatori.
Perchè la libertà di espressione, in tutte le sue forme, è un elemento fondamentale di una società aperta.
E come tale, va gelosamente difesa.
Bari, 05 settembre 2022.
Giancarlo Ragone, Segretario Provinciale del PLI di Bari e della Bat, Presidente dell’Associazione Società Aperta – I Liberali.