Stato dell’arte e prospettive della longevità
Gli anziani che in Italia lo scorso 1° gennaio 2020 hanno compiuto i 75 anni d’età, sono oltre 7 milioni, cioè pari all’11,7 per cento della popolazione; in questa fascia d’età, le donne sono circa il 60 per cento.
Gli ottantenni, invece, sono oltre 4 milioni e 300 mila, mentre si attestano intorno alle 775 mila unità, le Persone che hanno compiuto 90 anni.
Anche in queste due ultime fasce della popolazione, le donne sono la maggioranza: tra gli ottantenni sono il 63 per cento, mentre tra i novantenni arrivano al 73 per cento.
C’è anche chi ha raggiunto l’invidiabile traguardo delle 100 candeline, ovvero 14.456 Persone di cui l’84 per cento di esse sono donne, mentre sono ben 1.112 i super centenari, cioè coloro che sono arrivati almeno a 105 anni.
Neanche a dirlo, fra di essi le donne sono l’87 per cento.
Questi dati, dunque, forniti dall’Istat in una recente indagine, confermano inoltre che per 100 giovani di età compresa tra zero e 14 anni ci sono 173 Persone che superano i 65 anni.
Il 44,5 per cento degli over 75 vive in coppia, ma chi trascorre la terza età da sola è in prevalenza donna ( il 49,2 per cento contro il 21,7 per cento degli uomini ), e se si superano gli 80 anni si arriva al 55,4 per cento.
La solitudine si fa sentire di più in chi abita nelle grandi aree metropolitane, ma c’è un aspetto positivo: il 60 per cento degli anziani abita nello stesso Comune dei figli e il 56,4 per cento di loro li vede giornalmente.
Dunque la popolazione invecchia sempre di più, ma diminuisce nei numeri. Nel 2050 saremo due milioni e mezzo in meno, mentre si assisterà a un exploit degli over 65.
Ora proviamo ad approfondire questa ricerca dell’Istat sullo stato dell’arte attuale della longevità in Italia e nella nostra Regione con un occhio al futuro, e per farlo partiremo dalla obiettiva considerazione che la salute – secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità – è uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale e che non consiste solo in un’assenza di malattia o d’infermità.
Il problema, purtroppo, è che le malattie e le infermità nel tempo intervengono eccome..; e restando sui dati di questa ricerca dell’Istat, nei prossimi cinquanta anni le generazioni più a rischio di non autosufficienza passeranno da un quinto a un terzo della popolazione e, già nel 2030, gli anziani disabili da assistere toccheranno la vetta dei 5 milioni, distribuiti nelle varie regioni del nostro Paese.
Questa è la fotografia della longevità in Italia – e delle sue prospettive – che interessa anche la nostra regione : la Puglia.
Occorre, dunque, prepararci.., ripensare all’assistenza nella nostra Regione da dedicare ad una popolazione sempre più longeva, che soddisfi i bisogni primari ed essenziali delle Persone più fragili e delle loro famiglie.., di quelle Persone che soffrono.., che non parlano.. e che si esprimono attraverso quello che fanno.., di quelle Persone che non vedono e/o che non sentono.., di quelle Persone che non riconoscono..
Certo in Puglia è già stato fatto molto, ma non tutto, e adesso vi spiegherò cosa intendiamo fare noi, “ I Liberali “, in proposito.
Le proposte di
“ SOCIETA’ APERTA ASSOCIAZIONE – I LIBERALI “
Partiamo da un dato obiettivo: gli anziani e le persone con disabilità restano prevalentemente ad esclusivo carico dei propri familiari. E fortunati sono quegli anziani che possono contare sui propri familiari perché – purtroppo – ce ne sono non pochi che non hanno nessuno al mondo.
Per ” I LIBERALI” invece le famiglie che hanno in carico gli anziani e particolarmente le Persone con disabilità – bambini, adulti, stessi anziani – devono essere sostenute e tutelate dalle Istituzioni pubbliche, in primis dalla Regione Puglia, acchè tali nuclei familiari possano organizzarsi al proprio interno per una migliore qualità della vita e per una efficace organizzazione di cura e di assistenza da rivolgere ai propri cari.
E ciò tenuto conto anche della situazione di disagio ed impoverimento progressivo nel quale vengono a trovarsi sempre più numerose famiglie, sia abbienti che meno abbienti.
Occorre introdurre, dunque, a sostegno di queste famiglie:
- forme di assistenza diretta ed un aiuto domestico alberghiero per:
- un’adeguata assistenza alla Persona, in particolare non autosufficiente o allettata, nelle attività quotidiane e di igiene personale;
- Per un’attività di supporto diagnostico, terapeutico e psicologico della Persona;
- Per tutte quelle attività finalizzate al mantenimento delle capacità psico-fisiche residue, alla rieducazione, riattivazione e recupero funzionale della Persona;
- Per le attività di animazione e socializzazione di singoli e gruppi di Persone.
Con ”I Liberali” di Società Aperta Associazione in Consiglio Regionale la Regione Puglia dovrà investire:
- in reti assistenziali, in particolare nelle case famiglia per l’accoglienza di disabili adulti dai 18 ai 65 anni che non possono più vivere nel contesto d’origine;
- nelle Residenze Sanitarie Assistite ovvero in Centri Globali di Servizi alla Persona che, come in altre regioni in Italia, rappresentano – con i dovuti interventi – un punto di riferimento per coloro che necessitano di assistenza continua laddove l’aiuto della famiglia non è sufficiente;
- in competenze e tecnologie, intervenendo con azioni concrete in particolare sulle politiche di welfare e potenziando i servizi già attivi, soprattutto socio sanitari a sostegno della disabilità e per la migliore qualità dei servizi.
L’Assegno Terapeutico
La Regione Puglia, con “ I LIBERALI ” in Consiglio Regionale, dovrà adottare regolamenti e delibere con specifici e personalizzati finanziamenti da destinare – con modalità mensili e nelle dovute proporzioni sia alle famiglie meno abbienti che alle famiglie abbienti anche in presenza di assegno di accompagnamento – per l’assistenza e la cura a domicilio di Persone (bambini, giovani, adulti e anziani in particolare con disabilità grave e intellettiva) che, non essendo in grado di compiere gli atti quotidiani della vita, hanno bisogno di un’assistenza continua.
L’obiettivo di questa forma di assistenza – già in parte sperimentata felicemente con l’ “Assegno di Cura “ e che noi rintroducendola e potenziandola chiameremo “ Assegno Terapeutico ” – è quello di promuovere la domiciliarità riducendo il ricorso ai ricoveri in strutture residenziali e mantenendo così le Persone fragili inserite nel proprio contesto familiare e sociale.
L’Assegno Terapeutico sarà destinato per ammortizzare le spese da sostenersi da tali famiglie circa il fabbisogno professionale necessario per la migliore cura ed assistenza dei propri cari.
In sostanza, anche per consentire un concreto sbocco professionale alle figure qualificate in tale ambito e per intervenire su un settore particolarmente caratterizzato da un alto tasso di retribuzioni a nero, l’ Assegno Terapeutico potrà essere destinato solo alle famiglie che impiegheranno – per la ridetta cura e assistenza – in particolare gli Operatori Socio Sanitari (OSS ), giusto l’Accordo Stato Regioni 22.02.2001, e gli Assistenti Domestici o Familiari, cioè quegli operatori educatori formati specificamente per chi ha familiari affetti da disabilità psichica o da disturbi dell’apprendimento o relazionali e che potranno essere inquadrati in livelli diversi a seconda delle loro competenze e mansioni.
Dunque, con “ I LIBERALI “ in Consiglio Regionale, anche in Puglia si potrà parlerà di Assistenti Familiari, non più baby sitter, colf o badanti.
Tra i vantaggi economici per i datori di lavoro, in specie le famiglie, c’è quella di poter assumere una badante sostitutiva o aggiuntiva nel caso di anziani che necessitano assistenza continuativa, accedendo a un fondo di assicurazione infortuni bilaterale.
Tenete conto, ancora, che, in Italia, sono 860mila i lavoratori in regola, cioè quei lavoratori impiegati nel lavoro domestico e che potranno usufruire del nuovo contratto.
Oltre un milione, invece, sono i lavoratori in nero : per esattezza, in Italia oggi sono un milione e 200mila i lavoratori irregolari stimati nel settore domestico.
Di questi, il lavoro da Assistente Familiare è svolto nel 90% dei casi da donne e al momento – anche se il numero di Italiani è in costante aumento – il 70% dei lavoratori in questo settore è composto da stranieri.
“ Società Aperta Associazione – I Liberali “, nell’auspicare, inoltre, una urgente semplificazione delle procedure burocratiche vigenti che interessano l’accesso all‘indennità di accompagnamento a favore degli invalidi civili, s’impegnerà ad intervenire – su segnalazione degli interessati – in tutti quei casi di ingiustificato ritardo dal momento della legittima presentazione della domanda di tale indennità.
“ I Liberali “, infine, sollecitano il varo dell’Albo Regionale Pugliese degli Operatori Socio Sanitari.