L’angolo di Croce.
GIUSTIZIA E LIBERTA’.
” Un’altra lettera scarlatta prima che io riparta da Roma che, se non scappo, temo che mi offrirebbe troppa materia di lettere scarlatte.
In una rivista dei miei vecchi ( o, se piace meglio, dei miei giovani ) amici del Partito d’Azione, – che per questa loro appartenenza a un partito di sommo grado, a mio avviso, logicamente contradditorio, sono costretto a considerare intelletti di cui ammiro bensì le ardite facoltà combinatorie, ma coi quali non mi è lecito professarmi d’accordo -, si legge che, secondo il Croce, il motto è : ” Libertà, e non Giustizia: si sa, la giustizia è una categoria inferiore, uno pseudoconcetto”.
Ora, cotesto non ci mis’io: questi spropositi non li ho mai detti. Ho detto, invece, che unico principio della vita morale è la libertà, e che questa, appunto perchè morale, contiene in sè la giustizia, suo inseparabile aspetto : quella giustizia che è via via storicamente possibile nell’incessante progresso della civiltà, e che, poichè è possibile, è moralmente doverosa e necessaria.
Naturalmente, io, come ogni filosofo non ignaro di storia, non credo all’altra e utopica giustizia che si attuerebbe integralmente una volta per tutte, istituendo sulla terra l’Eden egualitario, nel quale l’uomo non solo si annoierebbe ma si animalizzerebbe e avrebbe bisogno di un pastore, di un allevatore, di un domatore e, insomma, di un padrone!
Lascio ai poeti, ai Victor Hugo e ai Giosuè Carducci d’invocare le due Dee, Giustizia e Libertà, o Libertà e Giustizia; ma all’occhio acuto dell’analizzatore filosofo si discopre che quelle due Dee ne fanno una sola.
Questa proposizione potrei invitare a provarsi di contestare e di confutare nel campo filosofico, che non è quello nè della immagnifica Poesia nè della pratica oratoria.
Con cordiali saluti.”.
Benedetto Croce