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” I LIBERALI ” per il Referendum

Domenica 20 settembre, dalle ore 7:00 alle 23:00, e lunedì 21 settembre 2020, dalle 7:00 alle 15:00, si voterà non solo per l’elezione dei Consiglieri e dei Presidenti regionali in 7 regioni del nostro Paese – Campania, Toscana, Veneto, Liguria, Valle d’Aosta, Marche e Puglia –  ed in 1.178 Comuni compresi 18 capoluoghi di provincia – Agrigento, Andria, Aosta, Arezzo, Bolzano, Chieti, Crotone, Enna, Fermo, Lecco, Macerata, Mantova, Matera, Nuoro, Reggio Calabria, Trani, Trento e Venezia – ma anche per il Referendum Costituzionale sulla riduzione del numero dei parlamentari, il quarto indetto per confermare o meno una riforma della nostra Costituzione da quando è nata la Repubblica (anch’essa con un Referendum) nel 1946.

Il Referendum si sarebbe dovuto tenere il 29 marzo 2020, ma la pandemia da coronavirus ha messo in pausa anche questo importante istituto di democrazia diretta che vedrà coinvolti oltre 51 milioni di italiani.

Tutto è cominciato a ottobre dello scorso 2019, quando i Parlamentari di Camera e Senato hanno approvato il testo della Riforma che prevede la loro riduzione di un terzo, da 945 a 600.

La possibilità, poi sfruttata, di chiedere un Referendum è derivata dal fatto che al Senato la Riforma – alla seconda votazione – ha ottenuto la maggioranza semplice invece dei due terzi.

Questo ha dato spazio alla richiesta di un Referendum, avanzato da 71 parlamentari ( ne sarebbero bastati 64 ), come previsto per tutte le leggi volte a modificare la nostra Costituzione.

In particolare, la Camera vedrebbe ridotti i deputati da 630 a 400, mentre i Senatori scenderebbero da 315 a 200.

Inoltre, verrebbero ridotti da 12 a 8 anche i deputati eletti dagli italiani che vivono e votano all’estero, da 6 a 4 i senatori. Fino a un massimo di 5 i senatori a vita nominati dal Presidente della Repubblica.

Pertanto sulla scheda del Referendum che vi sarà consegnata per votare, leggerete come di seguito:

“ Approvate il testo della legge costituzionale concernente “Modifiche agli articoli 56, 57 e 59 della Costituzione in materia di riduzione del numero dei parlamentari”, approvato dal Parlamento e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana n. 240 del 12 ottobre 2019? “

A tale quesito confermativo, potrete rispondere barrando SI o NO sulla scheda elettorale.

Non è previsto alcun quorum – a differenza dei referendum abrogativi – quindi il Referendum è valido anche se l’affluenza sarà inferiore al 50 per cento.

 

Il dibattito.

L’Italia è il paese europeo con il più alto numero di parlamentari.

Anche più della Germania e della Francia (923 su una popolazione di 67 milioni di abitanti).

Lo scopo della Riforma, quindi, è rendere il processo decisionale del Parlamento più efficiente. Per un Parlamento più vicino ai cittadini. Una Riforma frutto di un periodo storico durato circa vent’anni e che ha visto nella politica uno “scoglio” tra la democrazia e i cittadini, tanto da dar vita a un movimento anti-politico, anzi contro “la casta”, parola usata per definire i Parlamentari italiani, considerati dei fuoriclasse nella capacità di conservare privilegi, nello spreco di risorse pubbliche e nell’essere protagonisti di scandali. Un termine che poi è diventato anche un’inchiesta e un libro: “La casta. Così i politici italiani sono diventati intoccabili”, scritto da Gian Antonio Stella e Sergio Rizzo nel 2007, due giornalisti del quotidiano Corriere della Sera.

 

Favorevoli e contrari al Referendum.

Una delle questioni più discusse in questi giorni, anche se di Referendum si è parlato ben poco, riguarda la riduzione del grado di rappresentanza che la Riforma, inizialmente sostenuta in modo trasversale dai partiti, andrà a comportare.

Specie se non sostenuta da una Riforma contestuale della Legge Elettorale – inizialmente promessa dalla maggioranza parlamentare – che dovrebbe modificare le dimensioni dei collegi, delle circoscrizioni elettorali per evitare di lasciare determinate aree del nostro territorio “scoperte”.

Il riferimento è alle aree meno popolose d’Italia.

Ridurre i deputati da 630 a 400 significa, a conti fatti, che ogni deputato andrà a rappresentare oltre 150mila italiani, rispetto ai 96mila scarsi di oggi.

L’Italia diventerebbe uno dei Paesi europei con il più basso livello di rappresentanza politica in rapporto alla popolazione.

Questo, per chi si oppone alla Riforma, porterebbe a gruppi parlamentari più piccoli e quindi maggiormente sotto il controllo dei loro leader. L’articolo 67 della Costituzione recita:Ogni membro del Parlamento rappresenta la Nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato”.

Uno dei vantaggi della Riforma, invece, sarebbe quello di una riduzione della spesa pubblica e degli “sprechi”. Il risparmio che deriverebbe dalla Riforma sarebbe pari a 100 milioni di euro l’anno, secondo i promotori. 500 milioni di euro a legislatura, che dura cinque anni. Anche se un calcolo fatto dall’Osservatorio sui conti pubblici italiani dell’Università Cattolica di Milano e diretto da Carlo Cottarelli, stima il risparmio in 57 milioni l’anno, pari a 285 milioni di euro a legislatura. “Una cifra significativamente più bassa di quella enfatizzata dai sostenitori della riforma e pari ad appena lo 0,007 per cento della spesa pubblica italiana”, secondo quanto scritto dal Direttore del quotidiano La Repubblica, Maurizio Molinari, che si è dichiarato contrario.

 

La posizione di “ Società Aperta Associazione – I Liberali “ sul Referendum

Appello agli elettori a tutela della Costituzione

 

 

La questione vera riguarda l’ampiezza dell’influenza delle regole elettorali e delle Istituzioni sulla vita politica.

Gli studiosi sono divisi tra chi crede molto e chi crede meno nella forza propria delle leggi elettorali e delle Istituzioni: ma chi più e chi meno oggi nessuno nega l’influenza del sistema elettorale sulla vita e sul funzionamento delle Istituzioni e dei Partiti.

Cambiando le regole del “gioco” cambiano anche i comportamenti dei “giocatori”, vi pare? Ecco, perché noi, “ I LIBERALI “, voteremo NO al Referendum fino a quando non si renderanno convenienti e virtuosi i comportamenti dei “giocatori” attraverso il varo di una nuova legge elettorale.

Cioè noi diciamo : prima Riformiamo il Sistema Elettorale vigente – sistema che al momento consente ai “ giocatori( i Partiti ) di candidare discrezionalmente chiunque purchè di loro stretto gradimento e decisione, lasciando così, che gli elettori non possano esprimersi e partecipare alla scelta dei candidati – e successivamente, varata una Riforma Elettorale che consentirà ai cittadini di partecipare alla scelta dei candidati, facendoli così riappropriare del voto, allora riesamineremo la questione della riduzione dei Parlamentari.

A supporto, infine, di tutta una infinita serie di ragioni obiettive e motivate che ci spingono ad un voto contrario su questo Referendum, una tra tutte che riteniamo più significativa: se passerà il SI, sappiate che i ridotti Senatori non li eleggerete più voi bensì li eleggeranno i Consiglieri Regionali.

E proprio a partire da quei Consiglieri Regionali che andrete a votare nella medesima giornata del Referendum.

Ecco perché la maggior parte dei grandi Partiti è favorevole al SI. E per questo ne parlano molto molto poco..; anzi evitano, nei limiti del possibile, volutamente di parlarne.

Occhio, dunque, a come voterete, perché non ci saranno più possibilità di altri Referendum.

Giù le mani dalla Costituzione!!

Cambiamo prima la legge elettorale : Riappropriamoci del Voto!!

Se anche voi non volete consentire che la Costituzione Italiana inizi ad essere mangiucchiata come fosse una mela, con un morso poco alla volta, allora Votate NO insieme a “I LIBERALI “.

Cogliamo questa occasione per custodire la Costituzione e per rilanciarla ancor più fortemente.